LIERNA – E’ toccato a Ermanno Sibilloni, primo ospite liernese della rinnovata struttura, l’onore di tagliare il nastro alla cerimonia d’inaugurazione della Casa dell’anziano “Pietro Buzzi” di Lierna.
Al suo fianco, nella tarda mattinata di domenica 21 giugno, oltre al sindaco Edoardo Zucchi e ad altri primi cittadini e assessori dei comuni della sponda lago, anche il vicepresidente e assessore regionale alla Salute, Mario Mantovani.
“Oggi avrei dovuto essere a Milano a ricevere il presidente francese François Hollande in visita all’Expo – ha detto Mantovani – ma ho preferito venire qui a Lierna per l’affetto che mi lega a questa vostra comunità. Vedo anche tanti sindaci e pubblici amministratori e questo è un segno certamente positivo. A loro e tutti voi dico che occuparsi degli anziani significa guardare lontano e non al passato come taluni potrebbero pensare”.
“Sì, dobbiamo essere loro vicini – ha aggiunto – perché in tal modo è possibile dare un segnale di benessere per la nostra cultura sociale”.
L’assessore regionale ha quindi elogiato il ruolo che saranno chiamati a svolgere le operatrici e i volontari della rinata struttura. “Non dimenticate mai – ha detto rivolgendosi proprio a loro e dopo aver sottolineato come quello dei lombardi sia un cuore grande – che una carezza a un anziano vale più di mille medicine”.
Prima di lui il sindaco di Lierna aveva a sua volta evidenziato il grande valore sociale del traguardo raggiunto con la piena operatività della Casa di via Papa Giovanni XXIII. “Questa è un’ulteriore risposta alle esigenze e alle attese dei nostri anziani”, aveva detto Edoardo Zucchi, non prima di aver ringraziato pubblicamente Emanuela Cariboni, alla quale è affidata la conduzione della struttura, “per aver raccolto questa sfida in tempi tutt’altro che facili”.
“Oggi mi sento realizzata a livello professionale ma anche umano – ha affermato proprio Emanuela Cariboni, originaria di Colico, alle spalle una significativa esperienza maturata come coordinatrice in realtà pubbliche e private del settore, prendendo successivamente la parola – e sono certa che questa realtà durerà nel tempo perché è stata concepita e realizzata con amore e perché chi si prende cura delle persone vince sempre”.
“La casa, poi, è il posto dove ci si sente al sicuro – ha aggiunto – e così vuol essere questa struttura”.
Il taglio del nastro e i discorsi di rito erano stati preceduti dalla benedizione impartita dal parroco di Lierna, don Marco Malugani, che in chiesa parrocchiale aveva anche presieduto la celebrazione della messa, affiancato da padre Paolo Beretta, francescano, nativo di Concorezzo.
“La Casa dell’anziano, abbracciata dal lago e delle montagne, ospiterà chi vuole andare più tranquillamente incontro ai 100 anni di vita”, aveva detto simpaticamente il sacerdote introducendo la celebrazione e auspicando in particolare dai più giovani “attenzione, dedizione e grande rispetto per gli anziani”.
Don Marco aveva anche ricordato la tenacia con cui è stato perseguito il raggiungimento di questo obiettivo, “quella stessa tenacia – aveva spiegato – che oggi, con la cerimonia inaugurale, viene riconosciuta e premiata”.
“A quanti saranno accolti in questa struttura – ha detto sempre il parroco di Lierna al momento dei saluti istituzionali – sarà importante far trovare un clima autenticamente familiare, perché vogliamo che gli ospiti della Casa trovino qui un’altra loro famiglia”.
“Ed Emanuela – ha aggiunto don Marco rivolgendosi direttamente alla giovane responsabile della rinnovata struttura – brilli sempre per pazienza, sapienza e bontà verso gli anziani”.
La cerimonia di domenica 21 giugno è stata accompagnata dalle note del Corpo musicale di Castione e seguita da un aperitivo a buffet offerto dal Gruppo Alpini di Lierna.
Ricordiamo che la Casa dell’Anziano “Pietro Buzzi”, in grado di ospitare 24 anziani, ha già avviato una sinergia con la “Sacra Famiglia”, che gestisce una struttura a Perledo, e con la “Fondazione Borsieri” di Lecco. Qualora gli ospiti della struttura liernese dovessero presentare criticità di salute e non essere più autosufficienti, potranno così optare per una di queste due realtà, in attesa che la Casa di Lierna possa essere integrata con un’ala adeguatamente strutturata per anziani non autosufficienti.